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La televisione digitale terrestre, in sigla DTT (acronimo dell'analogo termine inglese Digital Terrestrial Television), spesso abbreviata in digitale terrestre, è la televisione terrestre rappresentata in forma digitale. Da un punto di vista tecnico infatti, la televisione è un'informazione elettronica e l'informazione elettronica può essere rappresentata in forma analogica o in forma digitale.

Anche la rappresentazione analogica è utilizzata per la televisione terrestre. Tale televisione terrestre è chiamata televisione analogica terrestre e, proprio per il tipo di rappresentazione utilizzata per l'informazione elettronica, si contrappone alla televisione digitale terrestre.

 

 

Passaggio da televisione analogica terrestre a televisione digitale terrestre

 

La televisione analogica terrestre è la forma di televisione più diffusa al mondo, ricevibile attraverso le normali antenne non paraboliche. La sua tecnologia è alquanto obsoleta ed è quindi destinata ad essere soppiantata dalla televisione digitale terrestre per gli indubbi vantaggi che quest'ultima offre.

Nella televisione satellitare la transizione da televisione analogica satellitare a televisione digitale satellitare è ormai quasi del tutto completata. Questo perché la televisione satellitare è diffusa da pochi anni, solo dopo la televisione terrestre e la televisione via cavo. Inoltre la televisione satellitare è sempre stata molto legata alla televisione a pagamento. La televisione satellitare infatti permette di diffondere un numero di canali decisamente maggiore rispetto alla televisione terrestre e alla televisione via cavo, per questo è sempre stata scelta dalle televisioni a pagamento. E le televisioni a pagamento satellitari sono quasi sempre state fornite attraverso un ricevitore proprietario, spesso a noleggio, quindi, in caso di passaggio della televisione a pagamento da televisione analogica satellitare a televisione digitale satellitare il ricevitore viene sostituito dalla televisione a pagamento stessa senza costi aggiuntivi per l'utente.

La televisione via cavo ha seguito una simile evoluzione, in quanto, anche se si è diffusa molti anni prima della televisione satellitare, è sempre stata legata alla formula della televisione a pagamento.

Il discorso è invece completamente diverso per la televisione analogica terrestre. Prima tipologia di televisione a diffondersi nel mondo, è sempre stata la tipologia più diffusa, legata soprattutto alla televisione gratuita, in particolare alla televisione pubblica. Nei paesi dove la televisione pubblica ha un ruolo rilevante, il passaggio dall'analogico al digitale necessita gli utenti a dotarsi di un nuovo apparecchio per poter continuare a fruire del servizio pubblico. Per questo la transizione da televisione analogica terrestre a televisione digitale terrestre sarà inevitabilmente lenta, legata al normale ciclo di sostituzione degli apparecchi televisivi, anche se spesso vengono programmate dai governi degli Stati delle scadenze per tale transizione (sovente procrastinate).

 

Disposizioni di legge

 

In accordo a recenti normative europee, gli stati dell'Unione stanno convertendo o convertiranno le loro infrastrutture per la diffusione dei canali televisivi, passando da sistemi analogici a sistemi digitali, secondo tempi decisi autonomamente dalle autorità dei vari Paesi.

 

Confronto con la televisione analogica terrestre

 

Nel confronto fra la trasmissione analogica e quella digitale dei canali televisivi valgono le stesse considerazioni che posso essere effettuate in generale sul confronto fra tecnologie analogiche e digitali: i segnali analogici sono maggiormente soggetti a disturbi, in quanto il ricevitore non ha modo di distinguere una variazione di segnale dovuta a disturbo da un reale contenuto informativo; viceversa, il segnale digitale è per sua natura immune ai disturbi fintantoché rimangono di lieve entità. Tuttavia, mentre il segnale analogico degrada in modo continuo e, anche se fortemente disturbato, presenta comunque un contenuto almeno in parte comprensibile ad un osservatore umano, il segnale digitale oltre una certa soglia di disturbo diventa indecifrabile e perde qualsiasi valore di informazione.

 

 

Vantaggi rispetto alla televisione analogica terrestre

 

Efficienza spettrale e flessibilità

 

I principali vantaggi della trasmissione digitale sono il miglioramento dell'efficienza spettrale e l'introduzione di flessibilità nell'uso della banda disponibile: grazie alla possibilità di impiegare algoritmi di compressione è possibile trasmettere quattro canali digitali al posto di uno analogico dall'equivalente qualità. Le emittenti televisive possono inoltre scegliere di utilizzare una certa quantità di banda per trasmettere pochi canali con un'elevata qualità oppure molti canali con una qualità più bassa.

Ad esempio, se la banda a disposizione è 24 Mb/s si possono trasmettere quattro canali da 6 Mb/s l'uno, oppure dodici canali da 2 Mb/s; ovviamente nel secondo caso la qualità risulterà minore. I canali possono essere anche trasmessi con caratteristiche differenti: è possibile trasmettere sia canali in alta definizione che canali ottimizzati per i piccoli schermi dei cellulari.

 

Interattività

 

 

Le persone abituate ad usare servizi televideo sanno che assieme ai comuni programmi televisivi possono essere trasmessi dati aggiuntivi. L'occasione del passaggio al digitale terrestre può essere usata per l'introduzione di nuovi standard che sfruttano la possibilità di ricevere dati aggiuntivi per offrire servizi interattivi prima inesistenti. Già in passato lo spettatore aveva la possibilità di "dialogare" con le emittenti televisive, per esempio inviando voti con delle telefonate; i nuovi standard consentono un'interazione più semplice e coinvolgente grazie al fatto che lo spettatore maneggia unicamente il suo telecomando e può osservare i risultati delle sue azioni sullo schermo del proprio televisore.

È da notare che una vera interazione richiede che lo spettatore possa trasmettere dei dati verso l'emittente televisiva, trasmissione che non può, per ragioni tecniche, avvenire con la stessa tecnologia ed infrastruttura usata per la diffusione dei canali televisivi.

Alcuni decoder già in commercio integrano un modem "56k" grazie al quale attraverso la linea telefonica consentono la creazione del canale di ritorno, altri ne sono sprovvisti e non permettono quindi accesso a veri servizi interattivi. In principio anche tecnologie differenti dal "56k" potrebbero essere impiegate, ad esempio sfruttando una connessione ADSL. In ogni caso l'invio di dati all'emittente può costituire una spesa per lo spettatore.

Esempi di standard per i servizi interattivi sono MHP (Multimedia Home Platform, usato in Italia) e MHEG-5.

In Sardegna, al termine della sperimentazione, il governatore della regione Renato Soru ha espresso forte delusione e rammarico per l'attuale implementazione del digitale terrestre che a suo dire disattende le speranze e gli accordi che erano stati presi per creare una piattaforma davvero interattiva in grado di consentire l'amministrazione di dialogare con i cittadini e fornire loro servizi di pubblica utilità.[1][2]

 

Utilizzo delle antenne già esistenti

 

 

L'impianto d'antenna richiesto dal digitale terrestre è lo stesso già usato in precedenza e quindi già presente in tutte le abitazioni; alcuni impianti, particolarmente i più vecchi, possono però richiedere una revisione.

 

Isofrequenza

 

Va inoltre evidenziata la possibilità di trasmettere in isofrequenza, tecnica che non era possibile implementare nelle trasmissioni televisive analogiche. Questa evoluzione tecnologica permette di inviare lo stesso segnale sulla medesima frequenza contemporaneamente da più siti trasmittenti. Sebbene al momento in Italia pare non sia stata ancora adottata su vasta scala per via dell'impossibilità di trovare uno stesso canale libero su un ampio territorio (ad esempio una regione), sarebbe auspicabile un futuro utilizzo in tal senso sia per liberare canali che per un'ottica di tv/radio mobile. Infatti se ad esempio a livello di regione venisse utilizzata una stessa frequenza, ci si potrebbe spostare senza necessità di risintonizzazione e inoltre ci sarebbe la possibilità di fornire il servizio anche alle zone montane peggio servite, utilizzando appunto piccoli trasmettitori in isofrequenza.

 

Svantaggi del passaggio alla televisione digitale terrestre

 

Costi aggiuntivi

 

Per il normale spettatore lo svantaggio principale del digitale terrestre è dato dalla necessità di acquistare di nuovi apparecchi atti alla sua ricezione. È possibile sostituire i propri televisori con nuovi modelli in grado di ricevere autonomamente le trasmissioni digitali oppure affiancare ai televisori già posseduti dei ricevitori esterni (decoder). Oltre che un costo in termini economici questa è una difficoltà pratica per le persone che, come molti anziani, non sono pratiche con la tecnologia. Oltre ai televisori, in generale qualunque apparecchio per la ricezione di canali televisivi, ad esempio videoregistratori e schede tv per computer, dovrà disporre di un decoder esterno o essere sostituito.

Anche se le televisioni più recenti integrano il sintonizzatore digitale terrestre si tratta spesso di modelli base: non consentono di usufruire dei servizi a pagamento (come Mediaset Premium, Cartapiù e Pangea) o lo consentono solo in seguito all'acquisto di un componente aggiuntivo (modulo CAM). Tipicamente, inoltre, non supportano lo standard MHP.

Oltre agli apparecchi riceventi, sono da prevedere costi legati anche all'adeguamento di alcuni impianti d'antenna. L'Agcom ritiene infatti che per i sistemi centralizzati è da prevedere la necessità di un intervento tecnico di adeguamento almeno nel 20/30% dei casi[3].

Inoltre:

la RAI nel 2008 ha chiesto un importante aumento del canone giustificato anche dai costi del DTT[];

la presenza di decoder esterni aumenta i consumi di energia elettrica.

 

Decoder nati obsoleti

 

I sintonizzatori per il digitale terrestre oggi in commercio, sia quelli integrati nelle tv che quelli esterni, non supportano le nascenti trasmissioni in alta definizione. Chi acquista una televisione ad alta definizione, se vorrà sfruttarla appieno per la visione dei normali canali, dovrà in futuro comprare un nuovo decoder.

I decoder attuali inoltre supportano l'interattività attraverso connessioni "56k", comunemente considerate obsolete e usate per l'accesso ad internet solo in assenza di alternative o in casi particolari. Tali connessioni sono lente (meno di 50 kb/s in trasmissione), occupano la linea telefonica ed espongono al rischio di truffe "da 899".

 

Scarsa copertura del territorio

 

Essendo l'infrastruttura per il digitale terrestre in fase di realizzazione, la copertura del territorio può non essere completa ed affidabile. In Italia per esempio essa è tutt'altro che completa e molte zone sono soggette a temporanee perdite di segnale o ricezione corrotta, soprattutto in caso di pioggia[5]. Queste problematiche sono chiaramente destinate a sparire con il tempo.

 

Altre considerazioni

 

se si utilizza un decoder esterno ci si trova ad avere un ulteriore telecomando e in generale le persone anziane sono costrette a cambiare le proprie consolidate abitudini;[1]

registrare un programma con il videoregistratore mentre se ne guarda un altro sulla tv, se i due apparecchi non supportano DTT nativamente, risulta impossible a meno di dotarsi di due decoder;[1]

il cambio dei canali avviene con un certo ritardo;[senza fonte]

il sistema viene sfruttato per aumentare la pressione pubblicitaria sugli utenti.

 

 

Note [modifica]

^ a b c La grande truffa del digitale terrestre

^ Polemiche sul DTT, Soru di nuovo all'attacco Punto Informatico, venerdì 17 febbraio 2006.

^ Libro bianco dell'Agcom sul digitale terrestre, pagina 17

^ [http://punto-informatico.it/2497477/PI/News/rai-chiede-un-importante-aumento-del-canone.aspx La RAI chiede un importante aumento del Canone] Punto Informatico, venerdì 05 dicembre 2008.

^ Digitale Terrestre - Segnale scarso: che fare? eurosat-online.it

^ http://www.dgtvi.it/stat/Consumer_Info/Bollino_DGTVi.html

 

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